Abbiamo l’impressione che vi sia una significativa parte dei vertici militari che davvero fatica a digerire il cambiamento, e vorrebbe rivivere nostalgicamente l’epoca della Rappresentanza Militare.
Comprensibile!
Tuttavia i sindacati non possono permettersi alcuna forma di retrocessione!
Le associazioni, infatti, devono fare giornalmente i conti con i propri iscritti, con gli oneri ammnistrativi, economici e statutari, e con il loro dovere di rappresentanza a ogni livello, incluso quello negoziale nazionale che viene impedito dallo Stato Maggiore Difesa e dallo Stato Maggiore Aeronautica.
Riteniamo che la negazione dei dati necessari a formulare le proposte contrattuali sia una gravissima violazione delle prerogative sindacali e impedisca lo svolgimento delle attività negoziali.
Per non tacere del fatto che almeno lo SMA dovrebbe avere interesse a tutelare il proprio personale, che da decenni subisce puntuali mortificazioni economiche, professionali e di carriera.
Doveroso il nostro intervento diretto al Ministro, e ora a lui e alla politica chiediamo di prendere posizione e di decidere se vogliono realmente tutelare anche il personale non dirigente.